Lo spillo

Lo Spillo (Spéll in lingua locale) è la peculiarità del Carnevale Storico Persicetano. Si tratta di un rituale performativo in cui i carri allegorici eseguono una trasformazione della loro struttura a fini narrativi, mediante più o meno complessi meccanismi scenici. Lo Spillo è una forma d’arte unica, ibrida e poliedrica, crocevia di molteplici discipline le quali, fondendosi, concorrono a una metamorfosi le cui semantiche non si esauriscono nella dimensione plastica e visuale – il carro appare chiuso come un bocciolo per poi aprirsi come un fiore – ma implicano una pluralità di risvolti simbolici, sociali e culturali. La prima performance documentata risale al 1885, ma è solo un embrione di ciò che lo Spillo diventerà in circa un secolo di evoluzione, procedendo a singhiozzi e acquisendo infine una fisionomia più o meno stabile dal 1970 a oggi.

Nel folklore locale, la parola Spéll rimanda ai concetti di trasfigurazione, sorpresa, rapida battuta o colpo di scena, e potrebbe trattarsi di un germanismo viste le analogie col vocabolo tedesco Spiel – giocare, recitare, interpretare. Infatti, durante il Carnevale Storico Persicetano, Piazza del Popolo diventata un palcoscenico, e i carri stessi si fanno attori, macchine vive e narranti per mezzo delle quali le società carnevalesche in gara raccontano una storia a tema libero, col solo obbligo di cambiare Spillo e carro di anno in anno, producendo ogni cosa rigorosamente in loco – vietato acquistare elementi da altri Carnevali.
A valutare il tutto è una giuria segreta composta da tre giurati: il primo per Pittura e Scultura, il secondo per Architettura e Costruzione, il terzo per Soggetto e Svolgimento. I voti vengono espressi in trentesimi, poi la classifica finale viene segretata per una settimana e infine resa pubblica durante le premiazioni.

Non c’è vincita in denaro, si concorre solo per la gloria. Tante bandiere quante sono le società in competizione vengono assegnate ai partecipanti, previa lettura dei giudizi e dei punteggi da parte dello speaker ufficiale. I vessilli in palio partono dal nero – ultimo classificato – e attraversano una gradazione cromatica che si schiarisce progressivamente fino al bianco – primo classificato. Ai vincitori, inoltre, viene conferito il Gonfalone di Re Bertoldo, un grande stendardo sul cui retro sono ricamati i nomi di tutte le società vincitrici nell’intera storia del Carnevale Storico Persicetano.

Enrico Papa